Mi occupo di queste procedure su tutto il territorio italiano, per cui ho maturato una discreta esperienza e ti posso dire che esistono molte differenze da OCC ad OCC, ma anche da Gestore a Gestore.

Talvolta queste differenze possono risultare determinanti anche sul buon esito della procedura, per cui la scelta dell’OCC è fondamentale.

Ovviamente non posso fare un elenco di buoni e cattivi, ma posso indicarti delle differenze di massima, suddividendo gli OCC in due grandi e distinti gruppi.

Il primo costituito che potrei definire degli OCC “istituzionali” (iscritti alla sezione A del Registro degli OCC) in quanto istituiti presso la Camera di Commercio (CCIA) o presso gli Ordini professionali di Commercialisti e di Avvocati.

Con tutte le imprecisioni che comporta una generalizzazione (qui necessaria), ti dico che gli OCC presso la Camera di commercio (solitamente più cari) trattano normalmente più le procedure destinate alle imprese che non quelle per i consumatori, gli OCC presso l’Ordine degli Avvocati, al contrario, hanno maggiore esperienza nelle procedure per i consumatori, mentre gli OCC presso i commercialisti si collocano in una posizione intermedia.

Esistono, però, anche altri Organismi “non istituzionali” (iscritti alla sezione A del Registro degli OCC) che hanno il vantaggio di avere una gestione meno formale ed un numero di Gestori inferiore ai precedenti, che spesso si trasforma in una loro rotazione più rapida e, quindi, in una maggiore esperienza.

Esistono anche Associazioni a cui fanno riferimento più OCC con competenza su diversi Tribunali, non vi è dubbio che questi hanno caratteristiche comuni che li contraddistinguono nel bene e nel male.

Nonostante le garanzie che dovrebbe fornire un OCC, non ti nascondo che qualche volta mi sono trovato a confrontarmi con Gestori che non hanno avuto o, almeno, non hanno dimostrato di avere una adeguata professionalità e competenza.

A mio avviso, però, il danno maggiore per queste procedure è costituito dal tempo perché se una eventuale mancanza o errore del Gestore/OCC può essere individuata dal legale del debitore e, quindi, colmata e risolta, non è, invece, possibile recuperare le perdite di tempo di un Gestore nell’istruzione della pratica. A volte i ritardi possono essere provocati dal carico di lavoro del Gestore (ad es. i commercialisti nel periodo di presentazione delle dichiarazioni dei redditi) ma a volte anche da sue incertezze (per cui non procede per paura di sbagliare).

La scelta dell’OCC, laddove possibile, va fatta affidandosi all’esperienza di chi tratta quotidianamente queste procedure e conosce le caratteristiche dell’uno o dell’altro OCC.

Certamente un aspetto che tu hai la possibilità di valutare è quello economico.

Esistono parametri (fissati nel D.M. 202/2014) che consentono di calcolare i compensi dell’OCC, ma che, a prescindere dagli sconti applicati, essendo comuni a tutti gli OCC, non incidono in modo determinante nella scelta (se vuoi vedere come si calcolano clicca qui).

Al contrario è assolutamente opportuno, anzi necessario, informarsi sugli acconti richiesti nel corso della procedura stragiudiziale (cioè prima di depositare l’istanza al Tribunale) perché in questa fase il debitore, non avendo ancora ottenuto i benefici della procedura (ad es. sospensione delle trattenute sullo stipendio) ha una scarsa disponibilità economica.

Vorrei precisarti che, però, può risultare decisivo ed a volte necessario avere la possibilità di concordare una modifica degli importi, delle modalità e/o della tempistiche di pagamento previsti dal Regolamento dell’OCC.

Qui è possibile rilevare una profonda differenza tra i due diversi tipi di OCC.

In quelli che definisco OCC “istituzionali” c’è una maggiore rigidità nell’applicazione del regolamento che ostacola e talvolta impedisce ogni possibilità di modifica e di adattamento alla situazione di un debitore delle modalità previste per il pagamento degli acconti.

Al contrario gli OCC “non istituzionali”, avendo una gestione più “familiare” che consente un maggior dialogo con il debitore, risultano essere più elastici e, quindi, più disponibili a confrontarsi con il debitore ed adattare gli acconti alle sue esigenze e possibilità economiche.